The Kissing Booth 3: Recensione (Netflix)

Ogni cosa giunge alla sua conclusione. Ed è il caso di Kissing Booth, che con il suo terzo film ha ufficialmente chiuso la sua storyline. Diciamocelo, rispetto ai primi due film notiamo un chiaro sottotono, ma la pellicola riesce comunque ad essere godibile. Il percorso di Elle non si discosta poi molto dal secondo film, anzi.. sembra ripercorrere le medesime cose, per poi concentrare il tutto nel finale. Quello che piace di Kissing Booth, è sicuramente la semplicità con cui lo si guarda, in quanto è pur sempre un prodotto young adult. Non posso certo aspettarmi il capolavoro, ma perlomeno una decenza in quanto alla trama scritta.

Diciamocelo, non è andata proprio così! Le vicende prendono infatti una piega alquanto strana, sopratutto per quanto riguarda la storia di Elle e Noah. Il finale infatti è un pochino lasciato a se stesso, bistrattando completamente il vice-rivale Marco. Ecco, qui possiamo partire con uno sproloquio. Perché sebbene la coppia più gettonata sia quella principale, avrei preferito più imprevedibilità nella storia di Elle. Ed è forse anche per questo che ho in lista i libri, per capirne appieno le immense diversità (sempre che ce ne siano)! Elle con Marco si comporta in modo fin troppo diverso, facendo emergere completamente se stessa.

Certo, il suo grande amore sarà sempre Noah, ma sembra quasi che la guerra avviene poi con Lee. Si, pur sempre il suo migliore amico, ma fin troppo infantile! The Kissing Booth 3 riesce ad intrattenere e a sorridere, ma a mio avviso non riesce a fare centro nel finale. Troppo legato alle solite schematiche, rischia forse un pochino troppo, non accontentando il fan più legato. Un vero peccato, perché sono comunque pellicole che ho rivisto volentieri, che mi hanno messo allegria e che mi hanno fatto tornare adolescente. Ad ogni modo, è stato comunque una buona compagnia e continuo a consigliarvelo se siete alla ricerca di qualcosa di puramente leggero.

Voto 7.5