Recensione: “Tartarughe all’infinito” di John Green

Cari lettori, ben ritrovati con una nuova recensione librosa. So bene di essere ormai un pochino latitante con le letture, ma pian piano sto recuperando con i pochi libri che riescono a incuriosirmi. Oggi parliamo di un autore molto amato, che riesce sempre a stregarmi con i suoi libri. Si tratta di John Green, sbarcato in libreria con un nuovo romanzo tutto da scoprire! Ecco cosa ne penso..

Titolo: Tartarughe all’infinito

Autore: John Green

Edito da: Rizzoli

Pagine: 352

Prezzo: 17,50 €

Data d’uscita: 11 Ottobre 2017

Trama: Indagare sulla misteriosa scomparsa del miliardario Russell Pickett non rientrava certo tra i piani della sedicenne Aza, ma in gioco c’è una ricompensa di centomila dollari e Daisy, Miglior e Più Intrepida Amica da sempre, è decisa a non farsela scappare. Punto di partenza delle indagini diventa il figlio di Pickett, Davis, che Aza un tempo conosceva ma che, pur abitando a una manciata di chilometri, è incastrato in una vita lontana anni luce dalla sua. E incastrata in fondo si sente anche Aza, che cerca con tutte le forze di essere una buona figlia, una buona amica, una buona studentessa e di venire a patti con le spire ogni giorno più strette dei suoi pensieri.

Puoi acquistarlo qui:

La mia recensione:

La scrittura di John Green è emblematica, ma poetica. E’ una scrittura complessa, che difficilmente riesci a capire con un solo sguardo. Tartarughe all’infinito è quel tipo di libro che o lo odi, o lo ami. E io l’ho amato. L’ho amato per il suo tema, così difficile e reale. L’ho amato per il rapporto creatosi tra Davis e Aza. Ma soprattutto, l’ho amato perché è riuscito a rispecchiare una parte di me. Aza vive in un mondo di ipocondria e ansia, influenzando così tutto quello che la circonda. Deve riuscire a sconfiggere quello che la terrorizza, cercando  di non mutare troppo il suo futuro. Qualsiasi cosa compie, è dettata da mille pensieri che le frullano in testa. Baci un ragazzo? Troppi microbi entrerebbero nel tuo corpo. Ti tagli un dito? Potresti prendere una malattia super rara. Ed è così che vive Aza, tra mille ansie e dolori, fin quando non incontra Davis. Il contatto con un ragazzo potrebbe provocare chissà quali malattie, ma è un ragazzo che le piace, che la sprona, nonostante gli sia scomparso il padre.

Davis potrebbe essere la sua medicina, così come le dice Daisy, la sua migliore amica. Tuttavia, Aza non riesce a lasciarsi andare. Non ci sono cure che tengano o medicine da prendere. Il panico è padrone della sua vita, impedendole così di vivere serenamente. Tartarughe all’infinito tratta di una regressione, di una miriade di pensieri sbagliati senza uno scopo. Un libro che riuscirà a entrarvi dentro, facendovi girare le pagine per scoprine di più.. per poi arrivare al classico finale agrodolce. Quello che solo John Green sa dare. Un autore che riesce sempre a rendere ogni sua storia così pura e vera, senza cadere mai nel banale. Non mi resta che consigliarvelo. 

[banner]