The Walking Dead: Recensione 7×04: Service/Al tuo servizio

The Walking Dead: Recensione 7×04: Service/Al tuo servizio 

Gli zombie sono ormai un ricordo. Negan è la vera minaccia, il nuovo leader. Un cattivo che non smette di sorprenderci e farci innamorare di lui, nonostante la sua brutalità. Rick è spaventato, ha paura di perdere quello che è rimasto della sua famiglia. Da una parte, vorrebbe eliminare in un batter d’occhio Negan, mentre dall’altra, è costretto a svestire i panni di leader e chinare il capo. Sebbene Rick si sia apparentemente arreso ad affrontare Negan, non si può dire lo stesso dei suoi compagni. Il bulletto Carl è il primo della lista, che sembra piano piano immedesimarsi nel fumetto. Carl ha finalmente tirato fuori le palle e col tempo è riuscito a guadagnarsi molti miei punti a suo favore. Non ho mai nascosto il mio astio per Carl, ma mi è piaciuto come è riuscito a rialzarsi ed affrontare Negan.

A differenza di Rick, che trema quasi al suo cospetto. Vive ormai nel terrore e deve farsi carico di tutta Alexandria. Spencer e Rosita non lo aiutano e Michonne non sprizza di certo gioia da tuti i pori. Rick però ha la responsabilità di una figlia a carico e le sue scelte non possono essere biasimate. Judith infatti, non è la vera figlia del nostro leader e questo mi ha spezzato letteralmente il cuore. Da una parte, vi chiederete, come fa ad esserne così certo? Beh, un padre lo sa. Per quanto mi riguarda però, la questione doveva essere trattata con largo anticipo. In cuor mio speravo davvero che Shane non centrasse niente con la nostra piccolina, ma caso vuole che non sia andata così. Rick non si è tirato comunque indietro a crescerla come se fosse sua e l’ha sempre protetta da tutto il male. Un protagonista che nonostante viva con i suoi demoni, pensa sempre al prossimo prima di se stesso.

Basti pensare a come cerchi di riprendersi Daryl. La loro amicizia sfida ogni logica, ma in questo caso sono ben costretti a rimanere lontani l’uno dall’altro. Daryl rimane schiavo di se stesso, accettando la sua condizione. Non vuole piegarsi al volere di Negan, nonostante questo significhi ritornare a fare una vita alquanto più privilegiata. Ma Daryl alla fine non ha nulla da perdere e noi lo sappiamo bene. Vederlo così ovviamente mi distrugge, ma almeno Rick ha avuto il coraggio di affrontare Negan per riprenderselo. Questo non è servito? Beh, non c’era da stupirsi. Il mio cuore deve essere sempre spezzato dalla mia OTP del cuore, altrimenti The Walking Dead non sarebbe il mio telefilm preferito.

L’unica da cui stare in guardia è certamente Rosita. Non sa in che guaio si sta cacciando. Non le è bastato vedere la morte dell’amore della sua vita? A quanto pare no, altrimenti non sarebbe così stupida. Bisogna pensare un contrattacco, questo è certo, ma Negan non è gioco. Affrontarlo provocherebbe altre morti e lacrime di noi poveri fan. Qualcuno probabilmente prenderà in mano le redini del gioco e cercherà di spodestare Rick, ma questo francamente non servirà a nulla. Lo stesso Rick ammette di non essere più un leader. Il vero leader è Negan e un minimo passo falso sarà severamente punito. Forse si può creare una strategia con Hilltop? Oppure Ezekiel interverrà in soccorso?

In questi casi, è ben certo che l’unione fa la forza. Forse anche i Salvatori alla fin fine si chinano al cospetto di Negan per scarsa scelta. Ormai hanno da perdere solo la vita, considerato che ogni lusso gli è concesso. Una settima stagione che apre quindi un mondo nuovo per The Walking Dead, che io non vedo l’ora di scoprire. Anche questa settimana infatti, non ho potuto che rimanere rapita di fronte alla bravura di Jeffrey Dean Morgan e tutto il resto del cast. Per quanto mi riguarda, questa 7×04 ha fatto chiaramente breccia nel mio cuore.

Voto 9

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