Stranger Things 4 (Prima parte): Recensione

Attendevo con ansia l’arrivo della quarta stagione di Stranger Things, nutrendo così grandi pretese. Forse, proprio per questo, queste grandi pretese non sono state esaudite. Quando una stagione fa ammattire tutti, io riesco a trovarne mille difetti e per mia disgrazia è successo anche questa volta. Non fraintendetemi, io adoro Stranger Things. Le prime tre stagioni le ho amate alla follia! E’ diventato da subito uno dei miei telefilm preferiti, uno di quei telefilm che ti incollano allo schermo. Questo, è proprio quello che non ho trovato nella quarta stagione. Una stagione dilungata all’estremo, con storyline ampiamente discutibili. Ma andiamo con ordine!

La quarta stagione parte bene, con una premiere introduttiva e un timbro totalmente diverso a quello a cui siamo abituati. I produttori hanno deciso di dare un timbro più dark, anche se a mio avviso potevano impegnarsi di più. Vecna è una creatura macabra e omicida, ma rimasta nell’ombra per troppo tempo. Infatti, ho trovato un pochino singolare che la sua esistenza non sia mai stata trapelata in trent’anni (?) di vita. Ad ogni modo, è sicuramente lui il punto di forza della stagione, ma solamente nel finale dei sette episodi rilasciati da Netflix. Al centro del suo cerchio si trova stranamente Max, che ha un rilievo non singolare in questa stagione. Mi piace quando danno spessore ad alcuni personaggi in ombra, ma la stranezza l’ho riscontrata nell’arco narrativo dei restanti protagonisti.

Nancy è la primissima da tirare in causa. Ora, qualcuno mi spiega il senso di farla riavvicinare a Steve? Per quanto io lo ami, non possiamo mandare a benedire tre stagioni di stolryline con Jonathan! Addirittura manco si vedono o parlano per tutti i sette episodi, mi sembra alquanto assurdo. Ma nonostante la dilungazione assurda da un’ora e mezza ad episodio, anche altri protagonisti sembrano aver dimenticato il loro ruolo. Joyce, madre apprensiva fino al midollo, parte e lascia i figli a casa senza mai preoccuparsene. Ok, lo fa per Jim e su questo non apriamo discussioni, ma è irreale come si sia creata una spaccatura così evidente tra i personaggi.

Will continuamente bistrattato, Undici la solita lagna bullizzata, Mike e company totalmente in ombra.. ma insomma! Il gruppo di una volta è fin troppo cresciuto, sfaldato e non collaborativo. Mi è sembrato di vedere mille trame diverse, rimesse insieme con una grande toppa. Per non parlare della timeline Russa: una noia colossale. Mi aspettavo molto di più per il ruolo di Jim, ma è scomparsa totalmente la sua personalità. Lo vediamo in vesti completamente diverse e mi è mancata da morire la sua fantastica ironia. Il ritmo di Stranger Things, quello incalzante e fantastico, dov’è finito? Dove sono finiti i mille quesiti e le mille investigazioni di gruppo? Il ritmo è totalmente assente, proprio per la durata chilometrica di ogni episodio, per una trama abbastanza striminzita.

Per il colpo di scena dobbiamo aspettare la fine, quello che ovviamente ha salvato la stagione. Un colpo di scena ‘allo Stranger things’, che ho finalmente riconosciuto. La quarta stagione è stata a mio avviso la più sottotono in assoluto, a tratti anche noiosa. Mi è davvero spiaciuto vedere un arco narrativo così lento, con così tanto materiale a disposizione. Mancano gli episodi finali della quarta stagione, che dal trailer sembrano essere molto più accattivanti. Nel complesso, è un vero peccato essersi dimenticati la vera bellezza e il vero cuore di questa serie. L’ironia, il gruppo, le bici, i bambini indifesi. Forse, era necessario un’approccio diverso.

Voto 6.5