Resident Evil Infinite Darkness (Netflix): Recensione

Narrata tra Resident Evil 4 e Resident Evil 5, Infinite Darkness dovrebbe colmarci a livello temporale, appassionando i maggiori videoludici. Sarà stato così? Beh, diciamo che la breve serie non ha lasciato poi nulla, se non qualcosa di godibile. I riferimenti ai videogiochi che hanno cambiato la nostra era, non sono di certo mancati, avvicinandosi di più a quello che è accaduto a Racoon City piuttosto che agli altri capitoli della saga. Leon e Claire sono un duetto ovviamente vincente, difficilmente guardiamo qualcosa che li riguarda con poca voglia. Infatti, alla fin fine, parliamo di quattro episodi dalla durata di venti minuti scarsi! Un breve film, che non ci racconta poi molto, ma che ci fa comunque sognare quello che è stato il nostro passato.

Un livello d’animazione godibile, ben fatto, ma non eccellente. Infinite Darkness svolge la trama in due rette parallele, pronte ad incontrarsi sul cammino solo per qualche minuto. L’idea centrale non è di certo malvagia, ma sembra non approfondire poi molto a livello di trama. Potrebbe essere benissimo considerato un filmato aggiuntivo dei videogiochi stessi. Come ho sempre ribadito, i vecchi Resident Evil non hanno mai brillato per una trama accattivante, a differenza dei nuovi in commercio. La loro particolarità sono sicuramente i personaggi a cui ci siamo affezionati, così come lo scopo del gioco stesso. Nel complesso ho trovato la serie godibile, quasi un intro che potrebbe aprire altre porte nella serie di Resident Evil. Quel che è certo? Saremmo ovviamente pronti ad accogliere qualsiasi cosa sulla nostra saga del cuore.

Voto 6.5