Maid (miniserie Netflix): Recensione

Quando si tratta di serie potenti, commoventi e che riescono a scaldarti il cuore, eccomi che sono subito in prima linea a parlarne. Oggi vi parlo infatti di Maid, una miniserie Netflix che è riuscita a sorprendermi non poco. E diciamocelo, ho avuto bisogno di un pacchetto di fazzoletti non indifferente. Maid è una storia abbastanza comune, in cui molte donne ahimè si ritrovano al giorno d’oggi. Una storia di violenze e abusi, ma una storia anche di amore materno. La nostra protagonista viene scartravetrata in una nuova realtà, dove i soldi mancano e guadagnarsi da vivere non è di certo facile.

Maid è una storia a dir poco potente, dove non provare angoscia è a dir poco impossibile. Si, la trama è sicuramente usata in svariati film e telefilm, ma quello che mi ha sorpreso è stata la cura e precisione con cui viene trattata dall’inizio alla fine. Vieni catturato totalmente nella vita di Alex, a volte fai fatica a capirla e altre volte vorresti maledirla in tutte le lingue. Ma Maid è proprio il suo viaggio, un viaggio tormentoso e pieno di insidie, che non sarà di certo facile. Anche il raggiungimento del lieto fine non è così scontato, credetemi. La vita di Alex è una continua salita.

Se siete alla ricerca di una miniserie godibile, drammatica e con molto significato, Maid è sicuramente la serie che fa per voi. Ammetto che avrei preferito dei risvolti differenti, ma ho adorato l’imprevedibilità e la complessità che accadono in un susseguirsi continuo. Ricordate di preparare una serie di snack, per un viaggio a dir poco inaspettato.

Voto 9