LUPIN (Netflix): Recensione

Lupin, chi non lo conosce? Il ladro più famoso che c’è! Ma se vi aspettavate una rivisitazione dell’originale, vi sbagliate di grosso. Lupin è solo quello che viene preso come spunto, in una serie che ha qualcosa di intrigante. Il nostro protagonista rende Lupin diverso da quello che conosciamo, ma con una maestria impagabile. Un vero gentiluomo per l’appunto, in cinque episodi che riescono a incollarti allo schermo. La storia è ben diversa, ma il nostro Assane riesce a farci capire le sue ragioni. Grande lettore delle storie di Lupin, ne prende ispirazione, passo dopo passo.

Quello che lo aspetta non è solo un colpo perfetto, ma anche un’avventura psicologica senza eguali. Assane deve far fronte alla sua vita privata, mentre cerca di ottenere giustizia per il padre prematuramente scomparso. Ed ecco quindi che assistiamo a una serie di vicende perfette, che mettono in moto dei crimini senza precedenti. Dei crimini che iniziamo a guardare con grande curiosità, per sapere se riuscirà a farcela. Lupin non è solo un nome, è anche una garanzia. Il suo volto non lo conosce nessuno, ma la sua firma è sempre ben notata. Una serie che sa osare, soprattutto per la scelta dell’attore, che con la sua diversità riesce a interpretare il ruolo con una certa maestria.

Per soli cinque episodi, di cui ci sarà ovviamente una seconsa parte, vi consiglio caldamente di guardarla. Ci sono moltissimi riferimenti alla serie madre e l’idea è a dir poco godibile, l’ho apprezzata più di quanto pensassi. Fatemi ovviamente sapere se a voi è piaciuta!

Voto 8