Harry Potter: una magia che mi accompagna da vent’anni.

Harry Potter: una magia che mi accompagna da vent’anni.

Vent’anni. Un tempo interminabile, duraturo, magico. È passato in un batter d’occhio, senza fronzoli. Mi sembra ieri, quando ero ancora una piccola bambina di solo otto anni (se consideriamo che qui uscì nel ’98), piena di fantasia. Stringevo tra le mani la mia copia di ‘Harry Potter e la Pietra Filosofale’ e nessuno poteva portarmela via. Non di certo tra le mie prime esperienze letterarie, ma sempre tra le prime letture della mia vita, Harry Potter mi ha accompagnato per molti anni e continua a farlo con estrema magia. Un romanzo fantasy unico nel suo genere, scaturito dalla bellissima penna di J.K. Rowling. Un romanzo che ho adorato, assaporato e riletto svariate volte. La magia è sempre con me, anche dopo vent’anni. Anche dopo l’abominio di ‘The cursed child’, non ho mai abbandonato questa saga. Nel bene e nel male è rimasta sempre con me, sul mio comodino. Le pagine e la copertina sono ormai consumate, quasi ingiallite, e profumano di vecchio. Un vecchio vissuto, passato di mano in mano. Prestato a parenti e amici, con grande tristezza, ma sempre tornato a casa da me. Un po’ come Harry con Hogwarts. 

Harry aveva un viso sottile, ginocchia nodose, capelli neri e occhi verde chiaro. Portava un paio di occhiali rotondi, tenuti insieme con un sacco di nastro adesivo per tutte le volte che Dudley lo aveva preso a pugni sul naso. L’unica cosa che a Harry piaceva del proprio aspetto era una cicatrice molto sottile sulla fronte, che aveva la forma di una saetta.

Harry è il mio compagno di vita. È cresciuto insieme a me, mentre leggevo. Ad ogni nuova avventura, io ero pronta ad aspettarlo. Alla mezzanotte di ogni nuova uscita letteraria, mi accampavo lì in libreria, con i soldi messi da parte duramente durante l’anno. Soldi che non avevo e che decidevo di racimolare dagli spicci delle merendine. Perché solamente così ero in grado di entrare in possesso della mia copia letteraria. Tante volte, i miei genitori mi regalavano il libro, mentre altre decidevo di comprarlo con i miei risparmi. E piano piano sono entrata in questo magico mondo, condito da ambientazioni uniche e personaggi a dir poco fenomenali. 

Un uomo apparve all’angolo della strada che il gatto aveva tenuto d’occhio; ma apparve così all’improvviso e silenziosamente che si sarebbe detto fosse spuntato da sotto terra. La coda del gatto ebbe un guizzo e gli occhi divennero due fessure: in Privet Drive non si era mai visto niente di simile. Era alto, magro e molto vecchio, a giudicare dall’argento dei capelli e della barba, talmente lunghi che li teneva infilati nella cintura. Indossava abiti lunghi, un mantello color porpora che strusciavano per terra e stivali dai tacchi alti con le fibbie. Dietro gli occhiali a mezzaluna aveva due occhi di un azzurro chiaro, luminosi e scintillanti, e il naso era molto lungo e ricurvo, come se fosse stato rotto almeno due volte. L’uomo si chiamava Albus Silente.

Mi sono innamorata, non ne avevo mai abbastanza. Le pagine mi saziavano, entravano a far parte di me. Harry Potter è difficile da spiegare, perché quello che fa con le parole è semplice: ti arriva al cuore. E non ci sono parole che tengano, poemi approfonditi che possano spiegarvene la bellezza. Insieme a Ron, Hermione e Harry, ho vissuto con la magia. Una magia che noi non proveremo mai, perché alla fin fine non esiste, ma che potremo immaginare grazie a loro. E dopo vent’anni io sono ancora qui, a guardare fuori dalla finestra e ad aspettare la mia letterina di ammissione a Hogwarts, che non arriverà mai. Perché d’altronde mai una gioia! Qui non abbiamo di certo castelli con scale che mutano e custodi con una gatta come arpia. Qui abbiamo il nulla e possiamo entrare in questo mondo solo con la nostra immaginazione.

Essere stati amati tanto profondamente ci protegge per sempre, anche quando la persona che ci ha amato non c’è più. È una cosa che ci resta dentro, nella pelle.

Quindi, sentitevi vecchi. Se potete, stringete a voi la vostra copia di Harry Potter. E ricordatevi, non è mai troppo tardi per entrare in questo magico mondo.

26/06/97 – 26/06/17 A L W A Y S

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