The Walking Dead: Recensione 7×11: Hostiles and Calamities/Fidati, non fidarti

 The Walking Dead: Recensione 7×11: Hostiles and Calamities/Fidati, non fidarti

Finalmente Negan è tornato al centro dell’attenzione, insieme ai Salvatori. Dopo due episodi sui nostri sopravvissuti, non vedevo l’ora di scorgere l’altra facciata della medaglia. E così è stato. Da Eugene a Dwight, ne abbiamo viste certamente di tutti i colori. Uno schermo che solitamente viene tinto di rosso dalla mazza di Negan, Lucille, ma che questa volta non ha concesso vittime. Ma Negan si sa, riesce a consumare la sua sete di sangue in svariati modi. Basta spedire un povero innocente dottore dentro il forno e tutto torna alla regolare normalità.

Negan però, non sa di essere stato ingannato. Dietro la facciata dura e fredda di Dwight, si nasconde un uomo devoto alla sua Sherry. La sua ex moglie ha aiutato Daryl a scappare, come avevo del resto previsto, ed è emigrata il più lontano possibile da Negan. Ma Sherry ha sempre avuto un debole per Daryl, cercando di rubarmelo in tutti i modi (sono sarcastica, sappiatelo), ma senza successo. Daryl e Dwight hanno un passato più simile del previsto e, alla fin fine, finiranno per spalleggiarsi a vicenda. Del resto Dwight ha protetto ancora una volta quella che era sua moglie, andando contro il suo capo supremo: Negan.

Eugene invece, sembra volerlo riverire a tutti i costi. Il suo personaggio è sempre stato un codardo, non c’è da sorprendersi. L’ilarità di Eugene tuttavia, fa breccia nel mio cuore. Come si pone a Negan, come decide di affrontare la sua vita con i Salvatori. Eugene è il classico disadattato, che non appena gli viene regalato tutto quello di cui ha bisogno, è pronto a prostrarsi ai piedi del suo nuovo alleato. Non dimentichiamoci che ha finto di conoscere un rimedio all’apocalisse. Lui non si è mai smentito nel corso delle vicende di The Walking Dead, tuttavia io mi sento di lasciare un dubbio aperto al caso.

Magari quella di Eugene è solo una recita, per sfruttare al meglio quello che gli viene offerto. Da un personaggio come lui, credetemi, ci si può aspettare di tutto. Questa 7×11 non introduce nulla di nuovo alle vicende del mio mondo apocalittico preferito, tuttavia, riesce a strapparmi un sorriso più del dovuto. Ci viene mostrata ancora una volta la crudeltà di Negan, che senza scrupoli decide di bruciare un uomo vivo e vegeto. La tana dei Salvatori si presenta sempre più come una reggia, pronta ad accogliere il prossimo disadattato che vuole essere ‘Negan’. Ma d’altronde, pochi la fuori hanno il coraggio di dire il proprio nome, così come ha fatto invece Daryl.

Voto 7

[banner]